Un minuto con Dio
Mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli
Dal Vangelo secondo Luca 11,37-42
andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non
avesse fatto le abluzioni prima del pranzo. Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».
Come vivere questa Parola?
In quanto a norme igieniche e religiose Gesù non è proprio un
bravo ragazzo. Non gli costava nulla seguire le norme del buon
costume religioso del suo tempo e lavarsi le mani prima di sedere
a tavola. Non lo fa, ma ha uno scopo, da quel comportamento
vuole tirare fuori un insegnamento proprio nella casa di un fariseo
che probabilmente presumeva di sapere tutto. I farisei ce l’hanno
con Gesù e Gesù ce l’ha con loro. Non vanno mai molto
d’accordo. Perché quell’uomo lo ha invitato? Forse per studiarlo
da vicino. Perché Gesù accetta? Perché non disdegna gli inviti di
alcuno. Non seleziona. E l’insegnamento? Semplice e attuale: in
una società dove ciò che conta è come ci si presenta sui social e
per come appariamo agli altri Gesù replica che quello che conta è
l’essere, il come si è e non il come ci si presenta. Chi siamo dentro
e non come la gente ci vede fuori. Aggiungo che la vita spirituale
unifica interiorità ed esteriorità, ci aiuta ad essere noi stessi e non
qualcun altro.