Un minuto con Dio

Dal Vangelo secondo Luca 11, 14-23

In quel tempo, Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio. Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino. Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde».

Come vivere questa parola?

Chi può scacciare il maligno della guerra e dell’odio che pervade sempre più il nostro tempo: non solo le guerre ma genitori che litigano e si prendono a pugni mentre i loro figlio gareggiano in palestra; madri che schiaffeggiano le insegnanti, ragazzi che si prendono a coltellate per un orologio. Papa Francesco ci ricordava nell’esortazione apostolica Gaudete et Exsultate che il demonio non è un mito, un invenzione della teologia ma una realtà, una creatura che minaccia la vita sociale corrompendo l’animo umano e distogliendolo dall’ordine della carità. Gesù liberaci dal male e dal maligno, abbiamo timore per noi e per i nostri figli.