Un minuto con Dio
Dal Vangelo secondo Giovanni 16,5-11
Disse Gesù ai suoi discepoli: «Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi.
E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».
Come vivere questa Parola?
Prima della Pentecoste ci sarà la solennità dell’Ascensione. Gesù sale al Padre, lo dice e lo ripete i discepoli. Se ne va per mandarci lo Spirito che “dimostrerà la colpa del mondo”. C’è bisogno dello Spirito per riconoscere il male? Non è evidente, riconoscibile? No, l’arte del maligno sta nel confondere le cose, nel rendere bello ciò che è male e brutto ciò che è bene. Oggi dirsi contro l’aborto significa essere criticati e sui social offesi brutalmente. Anche se sono donne a difendere il diritto alla vita del nascituro, e di ogni creatura, non funziona, non basta. Ma la vita parla da sé, nel cambiamento che è in corso nel corpo della donna che è incinta: una trasformazione che è anche una trasfigurazione, l’ingresso in un mistero che nasce dall’amore e genera vita. Ora il mondo col suo modo di pensare ha ridotto l’amore al piacere e la vita ad una scelta perché un diritto. Il maligno mischia le carte e bara, lo Spirito ci aiuta a fare discernimento e andare in profondità alle cose, fino alla verità, ma questa fa paura.