Un minuto con Dio
Dal Vangelo secondo Luca 18,9-14
Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».
Come vivere questa Parola?
Chi invece si umilia sarà esaltato. È la vita intera di Gesù: l’incarnazione è una via di umiltà, nella stalla di Betlemme. I trenta anni nascosti in famiglia. L’inizio della missione in fila con i peccatori a ricevere il battesimo al Giordano. E così via per strade umili, secondarie per le cittadine i villaggi della Galilea ad incontrare persone umili e umiliate e dare loro conforto e amicizia. L’umiltà degli ultimi giorni a Gerusalemme mentre lava i piedi agli apostoli. L’umiltà di una Chiesa che nasce con l’amicizia tra tredici uomini e alcune donne al seguito. Gesù ci ha lasciato l’eredità dell’amicizia di una Chiesa che si fonda su persone umanissime e fallimentari, che si riunisce intorno ad un pezzo di Pane che non è più pane ma l’Amico nascosto in apparenza umile epr stare con noi. L’umiltà del crocifisso che anche là, condannato e innalzato da terra non smette di guardare con amicizia le persone intorno a lui. Il pubblicano a guarda a Dio da lontano ma confidando nella sua amicizia, il fariseo non guarda a Dio ama indietro al pubblicano senza amicizia e pretende di essere giusto.