Un minuto con Dio
Disse Gesù ai suoi discepoli: «Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato»
Dal Vangelo secondo Giovanni 16,5-11
Come vivere questa Parola?
Dicevamo ieri dell’azione del Male che permette la diffusione del Vangelo in modo più ampio. Oggi Gesù lo cita direttamente chiamandolo principe di questo mondo. Principe, non re. Gesù è il Re dei giudei (iscrizione sulla Croce): è riconosciuto come nuovo re d’Israele dai magi. Gesù stesso dirà che il suo regno non è di questo mondo. Principe rimanda al potere e non al servizio e per di più è potere di questo mondo e come tutte le cose di questo mondo, passeggero, instabile, fragile. La storia lo ha dimostrato. Vorrei fare un discorso di attualità: maki come oggi la Chiesa è perseguitata non solo nei Paesi dove vengono incendiate le chiese e compiuti attentati contro le comunità cristiane, non passa mese dove un prete, un catechista non sia ucciso in qualche parte del mondo. Perseguitata nel nord del mondo perché messa continuamente alla berlina dalle varie lobby che si gestiscono il potere: LGTB in prima linea e a seguire le altre che continuamente ne evidenziano limiti gridandoli sul tetto del mondo dei media. E intanto? La Chiesa opera, in silenzio, prega nei monasteri, si rimbocca le maniche per soccorrere i feriti, per curare i malati per incoraggiare i poveri.