Un minuto con Dio
Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Dal Vangelo secondo Matteo 11,25-30
Come vivere questa Parola?
Un’altra santa che si intrufola nel discorso del Pane di vita rubandoci la parte più importante: i discepoli dopo aver ascoltato questo lungo discorso di Gesù se ne vanno perché le sue parole sono “dure” sklero in greco. E ai Dodici rimasti Gesù chiede se volessero andarsene anche loro, risponde Pietro che rimangono perché Gesù solo ha parole di vita eterna.
Ma Santa Caterina che non sapeva né leggere né scrivere quel discorso l’ha compreso e l’ha vissuto perché queste cose le ha rivelate ai piccoli. Mario Rigno Stern disse che Il Vangelo secondo Giovanni: “Un testo memorabile. Lo lessi nel lager, con la fame, il freddo, e i pidocchi. Mi sembrò tutto chiarissimo”. Ecco per comprendere Gesù come Pane di vita penso che si debba provare la fame vera, il freddo dell’odio e allora capiamo che il suo Amore non può togliercelo nessuno e al suo Amore ci nutriamo e ci scaldiamo. È nella condizione di piccoli che si capisce il Vangelo.